venerdì 23 settembre 2011

Gita a Urbino
Di Carla Gagliardini



Mamma mia che freddo inizia a fare in quest’isola bagnata dal mare del nord e

dall’oceano atlantico. Che voglia di tuffarmi per una settimana nel caldo, che una volta

giudicavo insopportabile, del Bel Paese.

I miei colleghi mi chiedono: “dove vai questa volta?”. Rispondo con un gran sorriso: “In

Italia!”. Mi guardano delusi. Nessun viaggio esotico, nessuna localita’ distante mille anni

luce da dove viviamo, nessun luogo ancora inesplorato.

Da quando non sono piu’ una residente del Bel Paese mi sono data degli obbiettivi: finche’

vivro’ in Europa almeno una volta all’anno voglio andare a visitare un luogo a me ancora

sconosciuto del mio paese. Intendiamoci: un luogo di cui si conosce l’esistenza, magari

anche qualcosa di storia ma che i propri occhi non hanno ancora avuto il piacere di

gustarsi. Come quando ci viene descritta una pietanza succulente che al solo sentire

pronunciare ci fa venire l’acqualina in bocca, se ne sente il profumo e la voglia di

mangiarla si trasforma in un desiderio che vorremmo soddisfare subito. Ecco, le citta’ e

i paesaggi italiani a me fanno lo stesso effetto.

Quest’anno, approfittando della mia visita a mia sorella che vive a Ravenna, citta’ in cui il

Poeta, Dante, riposa (speriamo davvero in pace), ho fatto una gita di una giornata a

Urbino. Risalire le colline che accompagnano sino alla citta’ era gia’ un piacere, una

pietanza che introduce il piatto forte. Giunta a una delle porte delle mura di cinta di

Urbino respiravo gia’ la storia. Varcata la soglia entravo nella storia. Il solito tuffo al

cuore di fronte a qualcosa di maestoso per la sua bellezza, per la grandezza dei suoi

artisti e per la straordinaria armonia dei suoi edifici, dei suoi viottoli, delle sue piazze.

“Tutte le strade portano a Roma”. E no, a Urbino tutte le strade portano in via

Raffaello. Qui si puo’ ammirare la casa del grande pittore, dove visse i primi anni della

sua vita.





E’ una via che conduce sino al piccolo parco sul quale domina la statua del cittadino piu’

importante di Urbino; Raffaello per l’appunto.



Palazzo Ducale, la Cattedrale (Duomo) e tanti altri edifici fanno di questa piccola citta’

un gioiello che anche l’UNESCO ha dichiarato essere patrimonio dell’umanita’.

Urbino pero’ non e’ solo e soprattutto Rinascimento ma e’ anche entrata a far parte

della storia dell’Italia moderna attraverso la Lotta di Resistenza, quando gruppi di

partigiani impugnarono le armi per cacciare i nazisti dal territorio italiano. Urbino verra’

liberata dai nazisit gia’ a giungo del 1944 e il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale)

entrera’ nella citta’ il 27 agosto dello stesso anno precedendo il CIL (Corpo italiano di

Liberazione) e il V Corpo britannico.

I partigiani di Urbino fecero anche parte dei GAP (gruppi d’azione patriottica) che

attaccavano i nazisti e i fascisti in pericolose azioni fulminee nelle citta’ italiane.

Urbino si trovava proprio sulla famosa Linea Gotica tracciata dai nazisti nel tentativo

di rallentare l’avanzata degli alleati proveniente da Sud. Sulla linea gotica si batterono

i partigiani e tra questi vi era una figura tanto coraggiosa quanto carismatica. Una

giovane donna tutta grinta e determinazione dal nome Walkiria. Di lei ho gia’ parlato in

occasione del nostro speciale sul 25 aprile di quest’anno.

Per ricordare quei partigiani e la Liberazione a Urbino il parco della Fortezza Albornoz

e’ stato intitolato “Parco della Resistenza”.



Entrando in quel parco si fa un viaggio molto lungo che ripercorre la lunga storia del

nostro paese. Questa e’ la potenza delle citta’ italiane, questo e’ il Bel Paese.

Quando la prossima volta i miei colleghi mi ripeteranno la domanda di rito: “dove vai

questa volta?” spero di poter rispondere con un sorriso: “vado a fare un altro viaggio

nella storia”.



Carla